La valigia (Per la serie “non ci sono più le belle storie di una volta”) Molti anni fa, le carrozze passeggeri dei treni erano distinte in tre classi: la “prima“ accarezzava le chiappe col velluto di sei comode poltrone per ogni scomparto, la “seconda” ne contava otto in tessuto ordinario e la “terza classe” non aveva scomparti, ma un unico ambiente le cui panchette di legno contenevano quanti più sederi possibile. La puzza sotto il naso viaggiava ovunque, ma in “terza classe” si limitava all’acre e sano sudore. Questa vicenda prende avvio in uno scompartimento di “prima classe” e le sei poltrone erano occupate da cinque viaggiatori e da una borsa. A destra, verso il finestrino, sedeva una coppia di mezz’età: lei rotondetta e tendenzialmente euforica; lui smilzo, miope e di umori malinconici. Appartenevano a quei tipi fisici che si dimenticano prima ancora di averli notati. Di fronte a loro sedeva un’altra coppia che, al contrario, non poteva passare inosservata: lei bionda, leggiadra e dallo sguardo rapito; lui atletico, di mascella forte e naso dignitoso. Entrambi avevano un’età compresa fra i trenta e i quarant’anni e, per quanto composti e quasi in silenzio, manifestavano atteggiamenti dolcissimi. Nella donna si [...]
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